Sotto la Cattedrale di San Lorenzo. Nuova guida agli scavi di Luana Cenciaioli

di Redazione

Con Sotto la cattedrale (pp.93, Francesco Tozzolo Editore, 15 €) Luana Cenciaioli ci conduce alla scoperta di una vasta area sotterranea, conosciuta anche come “isola di San Lorenzo”, nella zona centrale di Perugia, in cui si sovrappongono strutture e topografie antiche, umbre, etrusche, romane, medievali riaffiorate grazie a scavi effettuati negli ultimi decenni.
La pubblicazione costituisce un’agile guida, rispetto al precedente e più approfondito volume della stessa autrice sull’argomento.

Il sito propone dunque un percorso di circa ottocento metri che, a partire dal Museo capitolare copre un dislivello di quindici metri unendo piazza IV novembre a piazza Felice Cavallotti. I lavori susseguitisi, a più riprese, a partire dal 1950 fino agli interventi conservativi del 2013, hanno restituito un ampio terrazzamento (circa 100 m. x 70) con, all’interno, un’area sacra di cui sono attestate varie fasi a partire dal VII sec. a. C. fino al I a. C. Sarebbero venuti alla luce anche i resti di un tempio che la tradizione vorrebbe dedicato a Vulcano e scampato all’incendio del 40 a.C. L’autrice non esclude, però, che possa essere attribuibile al culto di Iuno (l’etrusca Uni) il cui simulacro fu portato a Roma dopo la conquista di Perugia.

Antefissa con Satiro (IV sec. a.C.)

Ci sono, poi, un lungo tratto di strada risalente al periodo augusteo, quindi dopo il bellum perusinum, e una ricca domus (I sec. a.C.) di cui si sono potuti identificare l’atrio e quattro ambienti pavimentati in coccio-pesto le cui pareti erano originariamente decorate. L’indagine meticolosa della Cenciaioli consente di ripercorrere periodi della storia di Perugia, dalla guerra tra Lucio Antonio e Ottaviano (vinta dal secondo dopo un assedio di circa sette mesi e la riduzione allo stremo dell’esercito avversario) alla ricostruzione (Augusta Perusia Restituta) al periodo medievale. Particolare attenzione viene rivolta ai reperti rinvenuti: da quelli risalenti alla prima età del Ferro ai vasi in bucchero dell’inizio del VII sec.a.C., dai frammenti di iscrizioni alle terrecotte databili dal V al III sec. a. C., dalle lastre di rivestimento ad elementi lapidei riferiti ad edifici di culto del II-I sec.a.C. Tra gli oggetti analizzati, spiccano una tavoletta votiva raffigurante Ercole all’inseguimento della cerva Cerinite, antefisse a testa di Satiro, come quella con incarnato rosso, iridi azzurre, capelli e baffi lunghi, barba nera, che rileva modelli orvietani dei primi del IV sec. a. C., oppure riferite a divinità femminili associate al mondo animale, come quella con chitone senza maniche cinto sotto al seno.